I classici dell’anima

Ciao a tutti e grazie di essere qui e ora! 🙂

Qualche tempo fa, leggendo il Walden, ho trovato un passo memorabile:

“Spesso gli uomini parlano come se lo studio dei classici dovesse, alla fine, lasciare posto a studi più moderni e più pratici; ma lo studioso intraprendente studierà sempre i classici in qualunque lingua possano essere scritti, e per quanto antichi essi siano. Infatti, cos’altro sono i classici se non trascrizioni dei più nobili pensieri dell’uomo? Sono gli unici oracoli che non sono decaduti, e in essi si trovano risposte tali alla più moderna ricerca, quali non diedero mai Delfo e Dodona. Non studiarli sarebbe come smettere di studiare la natura perché è vecchia. Leggere bene – e cioè leggere libri veri – è un nobile esercizio che occuperà il lettore più di qualunque altro esaltato dalla moda del giorno. I libri bisogna leggerli con la prudenza e la riservatezza con cui furono scritti, poiché c’è un salto considerevole tra la lingua parlata e la lingua scritta, tra lingua udita e lingua letta: normalmente, la prima è transitoria, un suono, un linguaggio, un semplice dialetto quasi animale, che impariamo come bruti, inconsapevolmente, succhiando il latte materno; la seconda è la maturità e l’esperienza della precedente. (…) Per quanto si possano ammirare gli occasionali voli d’eloquenza degli oratori, di solito le più nobili parole scritte sono tanto al di là, o al di sopra, della transeunte lingua parlata, quanto il firmamento e le stelle sono al di sopra delle nubi. Le stelle sono là, e quelli che ne sono capaci possono leggerle. Gli astronomi le osservano e le studiano eternamente. Esse non sono esalazioni come i nostri colloqui quotidiani, e il nostro fiato vaporoso. Quella che nel Foro è di solito chiamata eloquenza, nello studio si rivela sempre retorica. L’oratore cede all’ispirazione di una occasione passeggera, e parla alla massa, di fronte a lui, a quelli che possono udirlo; ma lo scrittore, cui è occasione una vita più equa, e che sarebbe distratto dal fatto e dalla folla che invece ispirano l’oratore, parla al cuore e all’intelletto dell’umanità, e a tutti gli uomini che possono capirlo, in ogni epoca. (…) Una parola scritta è la più degna reliquia: qualcosa di più intimo e insieme di più universale di ogni altra opera d’arte: l’opera d’arte più vicina alla stessa vita.
(Da “Walden, ovvero vita nei boschi”, H. D. Thoreau)

Ecco alcuni autori che possono a pieno titolo essere considerati dei classici dell’anima:

Rumi, Alan Watts, Osho, Gurdjieff, Thoreau, Emerson, H. Hesse, Seneca…

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NB: vi ricordo che per iniziare il corso dovete prima leggere le “istruzioni per la felicità” 🙂

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always happy :-)
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